Ciao Novalide,
Secondo me il problema non risoede nell approcio allo studio ma nel confronto con le situazioni stressanti.
Mi successe la stessa cosa , ti racconto.
Era il 2015 e dovevo iniziare un lavoro completamente nuovo , ovvero in una sala operatoria cardio vascolare.
Io avevo altre esperienze lavorative in sala ma mai nel cardio. Avevo una paura tremenda di sbagliare e cosí fu. Nonostante avessi studiato a menadito ogni cm della sala, dove si trovavano gli ausili, i farmaci etc…il primo giorno di lavoro a tavolo operatorio ( ma anche i successivi ) furno un disastro completo, facevo casino con gli ausili, mi bloccavo a chiedere le cose e talvolta facevo la figura del coglione con la differenza che mi ridevano anche dietro.
Poi…in una sera preso dalla disperazione parlai con un amico che mi fece riflettere sul passato.
Mi fece ricordare chi ero , quello che avevo studiato e da dove venivo (da lavori altrettanto complessi) e questo generó in me una fiducia tale che riuscii a ‘rompere il ghiaccio’, il giorno seguente fui più sicuro…e man mano andó bene. Ora non faccio più quel lavoro, mi occupo di emergenze ma fu proprio grazie a quello scalino che imparai ad approciarmi ai problemi e a risolverli. Qualche saggio disse che dobbiamo benedire i problemo poichè sono i nostri più grandi maestri.
Prendi spunto, andrà benone.
Ciao
Ciao Novalide, Secondo me il problema non risoede nell approcio allo studio ma nel confronto con le situazioni stressanti. Mi successe la stessa cosa , ti racconto. Era il 2015 e dovevo iniziare un lavoro completamente nuovo , ovvero in una sala operatoria cardio vascolare. Io avevo altre esperienze lavorative in sala ma mai nel cardio. Avevo una paura tremenda di sbagliare e cosí fu. Nonostante avessi studiato a menadito ogni cm della sala, dove si trovavano gli ausili, i farmaci etc…il primo giorno di lavoro a tavolo operatorio ( ma anche i successivi ) furno un disastro completo, facevo casino con gli ausili, mi bloccavo a chiedere le cose e talvolta facevo la figura del coglione con la differenza che mi ridevano anche dietro. Poi…in una sera preso dalla disperazione parlai con un amico che mi fece riflettere sul passato. Mi fece ricordare chi ero , quello che avevo studiato e da dove venivo (da lavori altrettanto complessi) e questo generó in me una fiducia tale che riuscii a ‘rompere il ghiaccio’, il giorno seguente fui più sicuro…e man mano andó bene. Ora non faccio più quel lavoro, mi occupo di emergenze ma fu proprio grazie a quello scalino che imparai ad approciarmi ai problemi e a risolverli. Qualche saggio disse che dobbiamo benedire i problemo poichè sono i nostri più grandi maestri. Prendi spunto, andrà benone. Ciao